www.guidodivita.it

Racconti


10, 100, 1000 Nassiriya


Il mio amico Pino Scaccia ha segnalato che i soliti imbecilli hanno imbrattato il monumento ai caduti di Nassiriya. Mi sembra di risentire allora i cretini che, a dirla con Guareschi, hanno buttato il cervello all'ammasso e nei cortei urlavano "10, 100, 1000 Nassiriya", pensando di urlare chissà che cosa di originale. Ma quello che quei cretini non sanno è che ce ne erano a migliaia che, come me, il giorno dopo l'attentato avrebbero voluto partire per Nassiriya. Quello che quei cretini non sanno è che se ce ne fosse ancora bisogno non avremmo paura di pagare altre 10, 100, 1000 Nassiriya.

 

10, 100, 1000 Nassiriya

 

Ho anch’io qualche esperienza di missioni di pace all’estero (Centro America, Bosnia Erzegovina, Afghanistan), ma non ci sono mai andato né come invasore né come conquistatore. Non mi sono mai sentito un conquistatore. La nostra Patria è una nazione che è sempre stata terra di conquista, di invasioni, e i segni di quei dolori ce li portiamo sulla pelle, nella nostra cultura, nell’arte, nella lingua, anche nel nostro modo di mangiare. Ogni volta che sono partito per una missione di pace sono partito per fare la pace, non la guerra. L’Arma dei Carabinieri non ha le capacità tattiche, logistiche e operative per fare una guerra: siamo soprattutto forza di Polizia. Quando sono partito per missioni di pace in terre straniere volevo soltanto dare a quelle popolazioni la stessa possibilità che è stata data 65 anni fa a noi italiani: quella di scegliersi – in pace ed in libertà – il proprio futuro. E lo stesso posso dire di tutti i Carabinieri che erano con me. Sono andato - siamo andati e ancora andiamo - in quei posti con l'intento di fare rispettare uno dei principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite: il diritto all’autodeterminazione dei popoli.
A quei vigliacchi che hanno profanato il monumento ai caduti di Nassiriya voglio dire che come in Italia noi Carabinieri siamo disposti a rischiare se necessario la vita per salvare un nostro concittadino, così nel mondo - per garantire ad ogni popolo il suo diritto all’autodeterminazione - siamo disposti a pagare, se necessario, altre 10, 100, 1000 Nassiriya. 
Ecco quindi che l’allora urlato e l’oggi tacito grido "10, 100, 1000 Nassiriya" non è un oltraggio, non è un vilipendio alla bandiera ma diventa la bandiera dei nostri ideali, della nostra scelta di vita. Una bandiera che allora abbiamo il diritto, il dovere di difendere: lo abbiamo fatto come partigiani, lo abbiamo fatto a Nassiriya, lo facciamo a Kabul e in Libano. Lo facciamo ogni giorno per le strade d'Italia. 
Non è pazzia la mia, non è retorica. E’ semplicemente credere nelle proprie scelte, e pretendere di avere il diritto di difenderle.

 

 

  

Se volete lasciare un commento, fatelo qui, grazie